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  1. Don Chisciotte

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    Balletto Don Chisciotte
    By Luce il 18 April 2024
     
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    DON CHISCIOTTE

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    Il balletto Don Chisciotte si basa sul famoso romanzo di Miguel de Cervantes dal titolo Don Chisciotte. Anche se esistono molti adattamenti del lavoro, la versione più celebre e acclamata è quella del coreografo Marius Petipa sulla musica di Aloisius Ludwig Minkus, rappresentato per la prima volta il 14 dicembre 1869 dal Balletto del Bol'šoj.

    La trama del balletto narra del tentativo infruttuoso di un uomo molto ricco, Gamache (Comacho nel romanzo), di sposare la bella Kitri (Quitera) che invece si innamora di Basil (Basilio), un giovanotto del villaggio. Il padre di Kitri non vuole che sua figlia sposi Basil. Allora Kitri e Basil scappano e organizzano una festa in una taverna, ma il padre li vede e li insegue arrivando così alla taverna. Basil, visto il padre di Kitri, fa finta di essere in punto di morte. Kitri chiede al padre l'approvazione del matrimonio prima che Basil muoia e il padre approva, Basil si alza da terra e dopo un po' si festeggia con una gran festa.

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    La storia fu adattata al balletto per la prima volta nel 1740 da Franz Hilverding a Vienna, Austria. Un'altra versione venne montata all'Opéra national de Paris nel 1743 con il titolo di Don Quichotte Chez la Duchesse e la musica di Joseph Boismortier. Nel 1768 il grande maestro di balletto Jean Georges Noverre montò un'altra versione di Don Chisciotte a Vienna su musica di Josef Starzrin, una produzione che sembrava comunque un revival di quella originale di Hilverding. Ci fu anche un adattamento de La Scala di Milano nel 1783 del maestro di balletto Paolo Franchi con la musica di Angelo Tarchi. La versione di Franchi fu di ispirazione per un altro allestimento del racconto di Cervantes, messo in scena da Antoine Pitrot su musica di Nicola Antonio Zingarelli. L'Opéra diede un'altra versione nel 1801 con il titolo de Le nozze di Gamache , allestito da Louis Jacques Milton.

    Charles Didelot, conosciuto oggi come il "padre del balletto russo" montò una versione in due atti del Don Chisciotte a San Pietroburgo per i Balletti Imperiali nel 1808. Nel 1809 James Harvey D'Egville montò una versione del balletto al Her Majesty's Theatre, Londra. Paolo Taglioni (fratello di Maria Taglioni) presentò la sua versione del his own version of Don Chisciotte per l'Opera di Stato di Berlino nel 1839, suo zio, Salvatore Taglioni allestì una produzione al Teatro Regio di Torino nel 1843.

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    L9;adattamento più famoso fu creato dal coreografo Marius Petipa, impareggiabile Maître de Ballet dei Balletti Imperiali dello Zar a San Pietroburgo, e dal compositore austriaco Ludwig Minkus. Petipa montò il balletto per il Teatro Bol'šoj a Mosca su commissione. La produzione debuttò il 26 ottobre 1869 (14 ottobre per il vecchio calendario) con un enorme successo. I danzatori principali furono: Wilhelm Vanner (Don Chisciotte), Anna Sobeshchanskaya (Kitri), Sergei Sokilov (Basil), Polina Karpakova (Dulcinea), Vassily Geltser (Sancho Panza), Leon Espinosa (Harlequin), Dmitrij Kuznecov (Gamache).

    In seguito Petipa allestì il balletto con una produzione più opulenta e grandiosa per i Balletti Imperiali di San Pietroburgo, con debutto il 21 novembre 1871 (9 novembre per il vecchio calendario). Tra i danzatori principali vi erano: Alexandra Vergina (Kitri), Timofei Stukolkin (Don Chisciotte), Lev Ivanovič Ivanov (Basil). Questa produzione consisteva di 5 atti (undici episodi, un prologo e un epilogo) e sfruttava le stesse scenografie della prima produzione.


    Alexander Gorsky allestì il balletto per il Teatro Bol'šoj nel 1900, rimpiazzando la produzione originale di Petipa del 1871 per i Balletti Imperiali. Il cast era eccezionale: Kitri era danzata da Matil'da Feliksovna Kšesinskaja, Basilio da Nikolaj Legat, Don Chisciotte da Aleksei Bulgakov, Sancho Panza da Enrico Cecchetti e Gamache da Pavel Gerdt. I ruoli della danzatrice di strada, di Amore e Juanita erano danzati rispettivamente da Olga Preobrazhenskaya, Tamara Platonovna Karsavina e Anna Pavlova. Per le sue produzioni del 1900 e del 1903, Gorsky aggiunse nuove danze. Per la produzione del 1900 il compositore Anton Simon scrisse musica nuova: una variazione per la Regina delle Driadi (un personaggio creato da Gorsky), una danza per le amiche della Regina delle Driadi e una danza spagnola per l'ultima scena. Quando nel 1903 Gorsky mise in scena a San Pietroburgo il Don Chisciotte, Riccardo Drigo compose due nuove variazioni per la Kschessinskaya: la famosa "Variazione di Kitri con il ventaglio" per il Pas de deux finale del balletto e la "Variazione di Kitri nei panni di Dulcinea" per la scena del sogno di Don Chisciotte. Queste variazioni sono presenti nelle produzioni contemporanee del balletto.

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    In seguito Gorsky interpolò il Grand pas des toreadors dal balletto Zoraiya coreografato da Petipa nel 1881, un pezzo che ancora è incluso nelle produzioni moderne. Don Chisciotte durò in Russia ben oltre la Rivoluzione del 1917, mentre molti altri balletti non vennero più rappresentati nel periodo sovietico. A dire il vero diventò parte del repertorio permanente sia del Bol'šoj che del Kirov. Per il Bol'šoj le produzioni più famose furono quella di Gorsky del 1906 e quella di Rostislav Zakharov e Kasyan Goleizovsky nel 1940. Per il Kirov le produzioni più famose furono quelle di Fedor Lopukhov nel 1923 con una nuova coreografia per il fandango e quella di Petr Gusev nel 1946 con lo scenario modificato di Yuri Slonomsky e nuove danze introdotte da Nina Anisimova.

    Dalla Russia all'Occidente
    Chi per prima portò il Don Chisciotte in Occidente fu Anna Pavlova con la sua compagnia nel 1924 in una versione ridotta. Il balletto intero non fu allestito in Occidente per molti anni. Il famoso Grand Pas de Deux dal balletto fu presentato agli inizi del 1940, messo in scena per la prima volta dai Balletti russi di Monte Carlo. Il balletto intero fu montato per la prima al di fuori della Russia dal Ballet Rambert nel 1962. Nel 1966 Rudol'f Nureev allestì la sua versione per il balletto dell'Opera di Stato di Vienna, con la musica di Minkus adattata da John Lanchbery.

    Nel 1973 Nureyev filmò la sua versione con l'Australian Ballet e Robert Helpmann nella parte di Don Chisciotte.

    Michail Baryšnikov montò la propria versione nel 1980 per l'American Ballet Theatre, con Cynthia Harvey nel ruolo di Kitri. La versione è stata rappresentata da moltissime compagnie. Oggi il balletto viene allestito da molte compagnie usando diverse versioni ed è considerato uno classico del balletto.

    Il coreografo George Balanchine creò una versione moderna del balletto nel 1965 per il New York City Ballet sulla musica di Nicolas Nabokov con Balanchine stesso nella parte di Don Chisciotte, Suzanne Farrell in quella di Dulcinea e Francisco Moncion come Merlin. Questa produzione non ha nulla a che vedere con la versione di Minkus e fu rappresentata fino a metà degli anni settanta e poi tolta dal repertorio della compagnia. Nel 2005 fu ricostruita dalla Farrell e continua ad essere rappresentata oggi.

    L'opera è divisa in tre atti. Un breve prologo di mimica è seguito da un episodio chiamato "Una piazza a Barcellona" in cui la coreografia classica imita lo stile spagnolo con una serie di frizzanti danze di carattere.

    Il secondo episodio, "L'accampamento zingaro" presenta un forte contrasto: qui la pantomima e le danze di carattere regnano sovrane.

    Il terzo episodio, chiamato "Il sogno", è puramente classico con esclusivamente ballerine.
    Questo è seguito da "Una taverna a Siviglia", ancora pieno di danze di carattere e di mimo.
    La celebrazione finale del matrimonio è un lungo grand pas de deux con i personaggi principali.

    Nureyev reinterpreta il Don Chisciotte
    Come nel caso de Lo Schiaccianoci, Rudolf Nureyev (in qualità di coreografo) ha dato nuova vita a questa opera.
    Pur ispirandosi alla tradizione russo-sovietica Nureyev ne ha modificato considerevolmente la coreografia, cambiando in parte l'argomento e la messinscena, ripristinando fra l'altro il prologo nella magione di Don Chisciotte.
    Le prime modifiche nella versione in scena al Bolshoi e per l'Opera di Vienna. Un tale successo che il coreografo sarà invitato a rimontare lo spettacolo per molte altre compagnie.
    E la sua versione “autentica” delle intenzioni di Nureyev è certamente costituita dal film girato con l'Australian Ballet (la scena fu creata in un hangar per aerei a Barry Kay), film che ha contribuito a far conoscere il balletto. Alla Scala il suo Don Chisciotte arriva nel 1980.

    Scrive lo storico Alberto Testa: “Nureyev si bilancia su due colori ambientali, su due tonalità: l'atmosfera cupa di Goya e quella spensierata di un paese che si diverte cercando di dimenticare “gli orrori della guerra” attraverso la danza. C'è, proprio per questo ritmo frenetico e gaio, una gioia di vivere, una esuberanza che vanno d'accordo perfettamente con il tono burlesco di certe situazioni”.

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    Intervistato nel 1971 dalla rivista Show, Nureyev dichiarò:
    “Ho cercato di riportare i sei personaggi principali del balletto alle maschere della commedia dell'arte. Chisciotte è Pantalone, Kitri è Colombina, Basilio è Pierrot. Non volevo che la storia girasse intorno a Don Chisciotte, ma che fosse incentrata sulle reazioni della gente nei suoi confronti. All'inizio odiavo la figura di Don Chisciotte. Non l'ho capita per molto tempo. Stavo dalla parte della gente. Poi ho letto il libro! C'è così tanto che in un balletto si può sfiorare solamente la superficie. Ho cercato di metterci un mucchio di cose che avevo provato leggendo il libro...
    Poi, volevo una parte comica, e poiché nessun coreografo me ne aveva mai offerta una, me la sono fatta da me”.

    Sostiene Alexander Bland:
    “Anche nella versione di Nureyev la scena del sogno ha mantenuto la sua integrità risalente ai tempi di Petipa, ma Nureyev vi ha aggiunto un episodio per sottolineare l'elemento indispensabile dell'amore. È un passo a due al chiaro di luna sotto le ali di un mulino gigante... Nella versione originale, la successione continua delle danze di gruppo era molto raramente interrotta dal dramma e dalla commedia. Nureyev ne ha aumentato di molto il peso, ha introdotto un elemento di commedia dell'arte nel quale egli tiene il ruolo del filo di Arianna, brillante, splendente, che corre da un capo all' altro del balletto”.
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