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  1. Cenerentola

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    Balletto Cenerentola
    By Luce il 20 April 2024
     
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    CENERENTOLA

    21 NOVEMBRE 1945
    TEATRO BOLSHOI DI MOSCA
    Balletto in tre atti
    Libretto Nicolai Volkov e Sergei Prokofiev, cor. Rostislav Zakharov, musiche Sergei Prokofiev, design Piotr Williams.
    Primi interpreti: Olga Lepeshinskaya e Mikhail Gabovich

    8 APRILE 1946
    TEATRO MARIJNSKY DI SANPIETROBURGO
    Cor. Konstantin Sergeyev, mus. Sergei Prokofiev
    Primi interpreti: Natalia Dudinskaya e Konstantin Sergeyev

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    I Atto. La scena si svolge nella casa del padre di Cenerentola. Arabella e Araminta, le due sorellastre di Cenerentola, ricamano uno scialle da indossare al gran ballo che il principe ha organizzato a palazzo. Cenerentola è presa nelle faccende domestiche, come al solito, a lei riservate, quando le due sorellastre, litigando, la lasciano per un attimo sola. La povera, pensando alla propria infanzia, ricorda di come tutto era diverso quando la madre era in vita. Sa che il padre l'adora e pure che è incapace di imporsi alle altre due figlie, che invece la odiano.
    Una mendicante entra a chiedere un'offerta: le due sorellastre la scherniscono ma Cenerentola le offre un po' di pane e l'accompagna alla porta, mentre la vecchietta la ringrazia.

    Tutta una squadra di parrucchieri, ricamatrici e gioiellieri giungono per agghindare le due sorelle per la gran serata. La matrigna (in alcune versioni interpretata dal padre) le scorta al ballo lasciando Cenerentola con la sua scopa a pulire in casa. La mendicante allora ritorna e, levato il travestimento, si rivela come fata. Chiama le fate delle quattro stagioni coi loro cavalieri e ricambia l'elemosina di Cenerentola con un incantevole abito da sera. Il solo limite che la magia avrà sarà lo scoccare della mezzanotte: Cenerentola dovrà rientrare prima di quell'orario perché l'incantesimo si dissolverà e da bella principessa tornerà nei propri umili panni. Magicamente Cenerentola viene condotta al ballo.

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    II Atto. A palazzo la festa è iniziata quando giungono le sorellastre di Cenerentola. Poco dopo fa il suo ingresso il Principe. Per ultima, accolta da una musica misteriosa, Cenerentola mette piede in sala. Viene subito scambiata per una principessa tanto è bella e raggiante; neppure la matrigna e le due la riconoscono. II principe le offre tre arance, la frutta più pregiata e rara del suo territorio, e Cenerentola generosamente le divide con le sorellastre. Mentre la sala da ballo si svuota dei partecipanti il Principe e Cenerentola si dichiarano il loro amore. Un giro di valzer dopo l'altro e Cenerentola scorda il limite dell'incantesimo che la avvolge. I rintocchi della mezzanotte la riportano in sé e quindi, all'improvviso, fugge via. Il principe, attonito, raccoglie la scarpetta che Cenerentola ha perso nella sua corsa e si promette di ritrovare la splendida principessa che l'ha perduta.

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    III Atto. Cenerentola si risveglia a casa e di primo acchito non capisce se ha sognato o meno il gran ballo. Ma la risposta al suo dubbio non tarda a palesarsi: nel grembiule c'è una scarpetta di cristallo. Arabella e Araminta la raggiungono e si fanno belle nel raccontare della loro esperienza a palazzo la notte precedente. Arriva un gruppo di giovani ad annunciare che il principe sta cercando la principessa cui appartiene la scarpetta in suo possesso. Le due perfide, nonostante gli sforzi di tutti, Cenerentola compresa, non riescono a vestire la scarpetta. All'improvviso l'altra calzatura cade giù dal grembiule di Cenerentola. II principe riconosce immediatamente la sua principessa in Cenerentola. La fata riappare per benedire l'unione dei due innamorati.

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    NOTA STORICA. Oltre 300 sono i riferimenti alla vicenda di Cenerentola presenti nei racconti popolari di tradizione orale di tutto il mondo. Un primo cenno si trova in una favola cinese del IX secolo a. C., tuttavia il problema di rintracciare nella cultura Occidentale più solide e precise radici del racconto ha una risposta che riguarda anche molte altre fiabe. Tra il 1634 e il 1636 viene pubblicato postumo Lo Cunto de li Cunti, conosciuto in seguito anche col titolo boccaccesco di Pentamerone, un lungo racconto all’interno del quale ne sono narrati altri 49 divisi in cinque giornate, scritto in dialetto napoletano da Giambattista Basile. Da queste novelle deriveranno, per riduzione o adattamento, le più note fiabe, tra le altre la stessa Cenerentola. L’opera letteraria non è certo rivolta ai bambini, visti i sapidi e grossolani doppi sensi di cui è infarcita, ma a un pubblico adulto di cortigiani. Inoltre, quando il Basile scrive Lo Cunto de li Cunti la fiaba non esiste ancora come genere letterario nella letteratura moderna, ma, attingendo a una grandissima varietà di fonti, sarà proprio lui ad avviare il processo che porterà alla sua ricodificazione in ambito contemporaneo. Ciò avviene cinquant’anni dopo l’uscita de Lo Cunto, nel 1697, ad opera di Charles Perrault, il quale rielabora in forma artistica i racconti più celebri nelle sue Histoires ou Contes du Temps passé avec des Moralités o Contes de ma Mere l’Oye, raccolta di 11 fiabe, tra le quali Cenerentola, anch'essa concepita per i cortigiani e non per un pubblico di bambini. La sua opera avvia un nuovo genere letterario proprio perché il francese non si limita a riportare tali storie – come avrebbero fatto in seguito i fratelli Grimm – ma le impreziosisce di immagini poetiche, di riferimenti alla moda francese del XVII secolo, di intuizioni creative ispirate al sentire dell’epoca, di precise citazioni di luoghi famosi. Ulteriori dettagli si trovano nell'articolo Dal vernacolo napoletano a Tchaikovsky, Petipa, Prokofiev.

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